Se vi dicessi che è possibile visitare una miniera con un bambino di circa un anno mi credereste?
Ebbene è quello che abbiamo fatto all’Isola d’Elba, presso le Miniere di Monte Calamita.
Esse sono le più ricche miniere elbane nella pancia del Monte Calamita ( 413 metri s.l.m), nel promontorio alle spalle di Capoliveri, punteggiato dai pini e dalla macchia mediterranea.
Fino al 1981 , da questi giacimenti sono stati estratti i minerali ferrosi che sostenevano l’economia isolana.
Oggi la miniera è stata dismessa , e scendere nelle Gallerie del Ginevro o aggirarsi tra i resti arrugginiti del Vallone, è un’esperienza sensazionale e suggestiva anche per i bambini, testimonianza del passato fiero e faticoso dell’ Elba.
Le miniere si raggiungono attraverso una strada panoramica in parte strada sterrata che si snoda a strapiombo sul mare sul promontorio di Capoliveri, ( da cui dista circa 20 minuti), e da cui potrete ammirare dei paesaggi bellissimi!
La prima tappa delle visite guidate avvengono dal Museo della Vecchia Officina, dove potrete ripercorrere la storia di queste miniere sfruttate da millenni ( i primi furono gli Etruschi), grazie all’esposizione degli attrezzi adoperati dai cavatori e con i pannelli informativi sui diversi giacimenti.
Davanti ci sono tantissime panchine dove potersi sedere e rilassare e fare uno splendido pic-nic vista mare!
Da qui si viene raggruppati e forniti del casco giallo protettivo (si consiglia di indossare calzature adatte a terreni irregolari)e invitati a seguire nella propria macchina (per via delle nuove restrizioni covid) la guida sulla propria macchina verso le Gallerie del Ginevro.
La strada da percorrere è piena di curve e un po’ disastrata e dissestata.
Ci vuole circa 30 minuti per raggiungere le Gallerie, ma rimarrete affascinati appena arrivati, dalle scenografiche strutture del Vallone.
Ovvero i vecchi macchinari arrugginiti e pericolanti con cui i materiali venivano selezionati, lavati , sminuzzati e infine caricati sulle navi dirette al porto di Piombino.
Il Cantiere del Vallone, è l’altro giacimento a cielo aperto del Monte Calamita, più antico di quello del Ginepro, è veramente scenografico con queste strutture a picco sul mare, tanto da sembrare una specie di anfiteatro a gradoni che circonda tutto il paesaggio circostante.
Parcheggiata la macchina ci si avvia a piedi verso l’ingresso delle Gallerie del Ginevro, che si sviluppano per 7 km fino a una profondità di 90 metri,la cui entrata è permessa solo con guide autorizzate, e con indosso la mascherina ( come da leggi vigenti anti-covid).
Qui si estraeva la magnetite, ovvero il magnete, che si racconta confondeva le bussole dei navigatori che si avvicinavano troppo alle sue coste.
All’interno la temperatura è costante a 18 gradi, quindi oltre a calzare scarpe chiuse, si consiglia di portarsi dietro una felpa o una giacca.
Si può scegliere di intraprendere 2 percorsi, che si differenziano fra loro, dalla difficoltà di percorrenza e a chi sono rivolti:
Percorso 1: alla scoperta di insoliti paesaggi e della vita dei minatori. Percorso pianeggiante sotterraneo accessibile a tutti ( anche per portatori di disabilità motorie e bimbi con passeggini). Lunghezza: 1000 m, Dislivello: 0 m, Durata: 50 min.
Percorso 2: si addentra nel sottosuolo attraverso gli impervi scalini della discenderia, per proseguire alla sola luce di una torcia, come i veri minatori. Lunghezza: 1000 m, Dislivello: 30 m, Durata: 50 min.
– visita Percorso 1, dai 4 ai 12 anni di età; fino ai 3 anni gratis;
– visita Percorso 2, dai 12 ai 18 anni di età;
La visita al Percorso 2 è permessa a partire dai 12 anni.
La visita è molto suggestiva, al buio o quasi, rischiarati dalle fievoli luci delle lampade, si cammina in fila indiana dietro alla guida, e io con Lorenzo aprivo la fila, calcando con le ruote del passeggino, le vecchie rotaie dei carrelli dei minatori.
Fa quasi paura quando si arriva al famoso “buco nero” ovvero una voragine della coltivazione Nord alto quasi 100 metri ( si dice una volta e mezzo il Duomo di Milano.
La guida fa cadere un sassolino nella profondità della voragine per misurarne la profondità e dopo alcuni interminabili secondi si sente risuonare il tonfo sul terreno.
Si risale poi verso la Coltivazione Sud dove c’è un altro buco, che però è crollato negli anni 70, lasciando entrare la luce esterna, e creando quasi una specie di balcone scenografico!
Appena usciti dalla miniera si ha come l’esigenza di respirare di nuovo a pieni polmoni l’aria di fuori, e questo fa pensare a come si dovevano sentire i poveri minatori che lavoravano qui sotto tutti i giorni , fra il buio, l’umidità, l’aria rarefatta, e il rumore assordante dei macchinari !!!
Se consiglio questa visita?
Si assolutamente si, ovviamente se come noi avete un bimbo piccolo dovete fare il percorso 1, ma sarà lo stesso una bella avventura da far vivere ai vostri bambini!
Per Info e prenotazioni: +39 3939059583 – +39 3938720018 – +39 0565935492 – minieracalamita@gmail.com – www.minieredicalamita.it
Queste e tante altre bellezze sono all’Isola d’Elba, e continuate a seguirci per scoprire quali sono!
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Alla prossima
Elisa