Visita alla Villa Medicea , Villa la Magia di Quarrata
Come sapete tutti, io e Alessio abitiamo a Quarrata, una piccola città della provincia pistoiese, circondato dalle colline del Montalbano,in una perfetta posizione strategica, sulla valle dell’Ombrone in mezzo alle città di Pistoia, Prato e Firenze.
Tale posizione non è certa passata inosservata, fin dall’antichità, infatti questa zona è stata per secoli motivi di disputa tra le famiglie nobili più importanti!
Nel trecento fu costruita qui la famosa Villa la Magia dalla famiglia pistoiese dei Panciatichi.
All’inizio la costruzione ricordava più una una casa-torre, che si pensa avesse una funzione difensiva nei confronti dell’altra famiglia che contendeva loro l’egemonia sul territorio di Pistoia ,i Cancellieri.
Con il passare del tempo l’edificio ottenne la forma di una villa e dopo il collasso economico dei Panciatichi, fu acquistata dalla potente famiglia dei Medici su interessamento di Francesco I, figlio di Cosimo I che con questo acquisto, volle incrementare le proprietà terriere del Granducato.
Ricordiamo infatti che nelle vicinanze c’ erano già la Villa Medicea di Poggio a Caiano (dove lo stesso Francesco troverà la morte insieme alla moglie Bianca), e la Villa Medicea di Artimino.
Entrambe residenze di rappresentanza a differenza di Villa la Magia che fu utilizzata prevalentemente come residenza di caccia, visto anche la vicinanza al Barco Reale Mediceo.
Per questo la sua ristrutturazione sempre a carico dell’architetto di corte Bernardo Buontalenti,fu molto più semplice rispetto alle altre ville.
Una particolarità della villa fu il lago quadrato con le sponde murate (oggi colmato) con un capanno, sempre opera dello stesso Buontalenti e destinato alla pesca ed alla caccia di uccelli acquatici.
La Villa divenne quindi un’importante punto di appoggio per le batture di caccia della famiglia.
E proprio al ritorno da una di esse, nel maggio del 1536, l’Imperatore Carlo V si recò in visita alla Magia e bevve da una brocca di rame che è tutt’oggi conservata all’interno della villa.
Il successivo granduca Ferdinando I de’ Medici la destinò a Don Antonio, figlio illegittimo di suo fratello Francesco e Bianca Cappello, mentre Ferdinando II la vendette a Pandolfo di Ottavio Attavanti
Lui fece grandiosi rinnovamenti alla Villa, soprattutto negli ambienti interni con la realizzazione dello scalone monumentale per raggiungere le stanze di rappresentanza del piano nobile.
E nel giardino con la costruzione della cappella esterna dedicata a Santa Verdiana e la realizzazione del giardino a parterres in asse rispetto alla facciata meridionale della villa.
Sempre a Pandolfo si deve la bellissima sala nel piano superiore chiamata “Sala del trucco”con bellissimi affreschi di vedute paesaggistiche e cittadine, che creano l’illusione di vedere oltre le mura.
In questa sala era consuetudine organizzare rappresentazioni in maschera, mentre si organizzavano tanti balli e feste nel salone da ballo, come era nello stile di Pandolfo, grande “animatore” della sua epoca!
Nel 1752, con la morte di Pandolfo ci fu l’estinzione del casato,e la villa passò in via ereditaria alla famiglia Ricasoli, che la vendettero poi al nobile pistoiese Giulio Giuseppe Amati.
Egli promosse la ricostruzione della limonaia e la sistemazione del parco romantico nella zona a est della villa, in cui sentieri sinuosi si snodano tra boschetti di leccio, cipresso e alloro, fino a un laghetto artificiale con varie specie arboree.
Le limonaie a quel tempo erano molto ricercate in queste zone , proprio perché non essendo i limoni nativi dell’Italia centrale o settentrionale, avere una limonaia privata era sinonimo di ricchezza e ricercatezza!
Nel 1863 l’ultimo rampollo degli Amati, Giovanni Tommaso, scomparve lasciando in eredità i suoi beni a Giulio Cellesi, appartenente ad una antica e nobile famiglia pistoiese ma purché assumesse il doppio cognome.
Una curiosità?
Nella fontana del giardino a quel tempo si usava fare il bagno, come se essa fosse una piccola piscina, perché anche se non sembra , l’acqua lì è molto profonda, circa 3 metri!
Gli Amati Cellesi vissero nella villa , e vi rimase fino al 2002 la moglie vedova del conte Luciano Amati Cellesi, la nobildonna Marcella nata Pagnani.
La Villa comunque nel 2000 fu acquistata dal Comune di Quarrata, che ha intrapreso un’opera di restauro della villa e del parco.
Esso è diventato ancora più bello, grazie alle opere d’arte contemporanea ideate espressamente per integrare il paesaggio del parco, di Fabrizio Corneli, Anne e Patrick Poirier, Marco Bagnoli, Hidetoshi Nagasawa, Maurizio Nannucci e Daniel Buren.
Dal 2013 Villa La Magia insieme alle altre Ville Medicee site in Toscana , è entrata a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco
Adesso Villa La Magia è visitabile la domenica pomeriggio dalle 16:00 alle 20:00 con visite guidate al costo di 8 euro il biglietto intero, 5 euro il biglietto ridotto.
Villa La Magia è utilizzata per manifestazioni e mostre di notevole importanza e anche come location per le cerimonie ( è possibile celebrarvi il rito civile) o per meeting aziendali.
Sono disponibili, per cessione in uso, gli annessi della Villa: Limonia, Tinaia, Scuderie.
Per tutte le info consultate il sito ufficiale di Villa La Magia
Se venite dalle mie parti quindi venite a visitare Villa la Magia, e già che ci siete fatemi un fischio, visto la mia vicinanza potrei offrirvi anche un caffè!!!
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Alla prossima
Elisa