Nella provincia di Prato, a Carmignano, immerso nelle lussureggianti colline toscane, ricche di uliveti e vigne, si trova Il Borgo di Artimino costruito qui fin dall’ era etrusca.
Il borgo è veramente piccolo e mantiene tutt’ oggi intatto lo stesso assetto urbano medioevale dell ‘epoca, con ancora le mura perimetrali a delimitare il paese, e l’antico orologio torre alla sua entrata.
Nell’epoca rinascimentale il borgo divenne proprietà medicea insieme alla tenuta e all’annessa riserva di caccia.
Poco fuori dal nucleo antico c’ è la pieve romanica di San Leonardo, che la tradizione vuole sia stata fondata dalla Contessa Matilde nel 1107.
Dal borgo un lungo viale di cipressi porta alla Villa Medicea di Artimino , la residenza che da molti viene anche soprannominata “La Ferdinanda” dal nome del suo committente Ferdinando I de Medici Granduca di Toscana .
Egli decise nel 1594 di commissionarne la costruzione a Bernando Buontalenti, per avere un luogo dove soggiornare durante le famose battute di caccia organizzate dai Medici, oppure come residenza estiva per scappare dal clima afoso fiorentino, insieme alla corte granducale e alla sua consorte, Cristina di Lorena.
La costruzione fu ultimata in pochi anni, e una caratteristica stilistica e rappresentativa della villa, venne data anche dalla presenza dei numerosi comignoli che svettano sul tetto, e la rendono tuttora visibile da ogni dove, e che valsero alla residenza anche il soprannome di “villa dei 100 camini”.
Essi non furono solo un vezzo artistico del Buontalenti per movimentare un ‘po l’architettura austera della villa, ma i camini servivano anche per scaldare le varie stanze.
Ferdinando I infatti come tutti i Medici soffriva di gotta e aveva bisogno di molto calore, quindi l’ estetica e la funzionalità sono divenuti in questo caso testimonianza di una grande opera ,retaggio del famoso architetto toscano.
Ad oggi i comignoli rimasti sono 40 che corrispondono ad altrettante stanze dotate di riscaldamento.
La grande scalinata esterna ricurva che porta ai piani superiori, era prevista nei disegni originali del Buontalenti, ma è stata aggiunta solo nel 1930.
Gli ambienti interni della villa sono privi di arredamento, ma conservano ancora gli affreschi dei saloni del piano Nobile opera di Domenico Passignano e Bernardino Poccetti.
La villa ospitò celebri opere di Pontormo, Bronzino e addirittura Tiziano e Caravaggio.
Degne di nota la serie ‘bellezze di Artimino ‘ e le 17 lunette dipinte per Artimino da Giusto Utens raffiguranti le proprietà medicee.
La villa ha ospitato ai tempi dei Medici personaggi illustri, come Galileo Galilei, quando nel 1608 fu chiamato da Ferdinando I per istruire il figlio Cosimo nelle scienze matematiche….
In pratica aveva chiamato un grande genio del calibro di Galileo, per dare le ripetizioni al figlio!! Vi rendete conto???
Al piano terra si trova ancora l’antica cucina col celebre girarrosto disegnato da Leonardo da Vinci, e solo qui a Villa La Ferdinanda si trova il Boudoir di Cristina di Lorena, un unicum, un angolo d’arte affrescato dal Passignano e rimasto intatto per 600 anni.
Ad oggi la villa è adibita a centro congressi e a sontuosa scenografia per ricevimenti, la maggior parte dei quali sono matrimoni…
Considerate che la lista per sposarsi qui è veramente lunga, si parla di prenotazioni fatte minimo un anno prima la fatidica data del si!
I sotterranei della villa sono stati per alcuni anni sede del Museo Archeologico Comunale, ricco di reperti prevalentemente etruschi, fra i quali spicca un incensiere in bucchero con iscrizione.
Al momento il Museo è stato trasferito nel borgo di Artimino.
Nel 1626 la villa medicea venne circondata dal muro del Barco Reale lungo 30 miglia, realizzato per proteggere la grande proprietà e la riserva di caccia.
Tutt’oggi nella tenuta di Artimino è possibile vedere una Porta del Barco, reperto archeologico di grande valore da cui prende il nome uno dei vini dell’azienda: il Barco Reale Doc.
Della Villa fa parte anche la Fattoria di Artimino, che con i suoi 732 ettari, rappresenta una delle maggiori azienda vinicole più importanti della Toscana.
Grazie a un bando del 1716 emanato da Cosimo III de’ Medici, ci si riferisce a questo territorio quando si costituisce il primo esempio legislativo di “denominazione di origine controllata”, ovvero la tipologia DOC.
Con i suoi 2500 mq di cantine, la fattoria è dotata delle più avanzate tecnologie e dei più moderni impianti produttivi.
Inoltre l’ accurata gestione del vigneto, sommato a tecniche avanzate di vinificazioni e studi mirati hanno portato a un’ ottima qualità dei prodotti; e qui potrete trovare tutti i vini doc e docg della zona vinicola.
Il Rosato, anche conosciuto come Vin Ruspo, il Barco Reale, il Carmignano DOCG, il Carmignano Riserva “Villa medicea”, ecc
La Tenuta d’ Artimino possiede anche 18.000 piante di olivo dalla cui spremitura a freddo si ottiene un olio extravergine di altissima qualità.
Già prodotto sin dai tempi degli etruschi, è famoso ed apprezzato ancora oggi per il suo particolare colore verde smeraldo!
Oltre ad un elevato valore produttivo, la tenuta di Artimino annovera oltre 400 anni di storia, che i Medici per primi apprezzarono e vissero durante l’epoca d’oro del loro dominio, il Rinascimento.
Sapete che la Villa Medicea di Artimino è entrata nel 2013 nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco?
E’ possibile effettuare visite alla Villa con lo staff Artimino previa prenotazione e disponibilità della Villa, contattando il numero 055875141
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Alla prossima
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Elisa