Com’ era viaggiare negli anni 90 senza internet, senza navigatori satellitari e senza i cellulari?
Negli ultimi tempi sia sul web che in televisione, si è parlato molto degli anni ‘90,e sull’ onda di tutti quei ricordi che mi vengono in mente grazie a questa nuova moda, ho deciso di parlarvi di come era girandolina a quei tempi e come era molto diverso viaggiare !
Per me gli anni ‘ 90 sono stati molto importanti, perché sono coincisi perfettamente con la mia adolescenza, e con i miei primi viaggi!
Vi ricordo che stiamo parlando dell’ultimo decennio prima dell’avvento di internet, e viaggiare non era così semplice come adesso!
Innanzitutto si preferiva viaggiare prevalentemente in Italia, e di solito con la propria automobile per facilitare gli spostamenti; i voli aerei costavano molto (non esistevano ancora le compagnie aeree low cost come Ryan Air e affini)e comunque ancora la maggior parte delle persone non ammetteva l’idea di poter trascorrere le proprie vacanze all’estero, o addirittura di “viaggiare” alla scoperta di un nuovo paese! E i pochi che lo facevano venivano quasi visti come “marziani”!
Le famigerate ferie estive coincidevano per tutti quanti nel mese di agosto, perché la maggior parte delle ditte e delle aziende chiudevano in quel periodo , e le città si svuotavano letteralmente! Mi ricordo che per chi rimaneva a casa era quasi impossibile trovare un supermercato aperto, un tabaccaio o un giornalaio.
Chi poteva prendeva la macchina, la stipava all ‘inverosimile e partiva con la propria famiglia per la “sacrosanta” settimana al mare o in montagna e per chi ne aveva la possibilità anche per 2 settimane! Vi ricordate l’espressione “quindicina al mare”?
I miei genitori avevano un maglificio, e purtroppo per loro, i mesi di attività più febbrile di lavoro erano proprio quelli estivi, e quindi le nostre ferie venivano fatte durante i mesi invernali, spesso in concomitanza con le mie vacanze natalizie scolastiche, per evitare di farmi perdere tanti giorni a scuola.
Il primo viaggio che abbiamo fatto è stato un on the road in macchina, partenza da Pistoia, con destinazione Barcellona, passando attraverso il sud della Francia. All’ epoca non c’erano i navigatori satellitari e men che meno i cellulari ( sarebbero nati alcuni anni dopo! ) e per seguire la strada giusta, ci si doveva affidare alle vecchie cartine stradali, oppure alle indicazioni dei passanti, ( che erano gentili e sempre disponibili!).
Anche per la prenotazione degli hotel ci si doveva affidare o alle agenzie di viaggi, oppure telefonando direttamente alla struttura .Nel nostro caso i miei genitori da veri avventurieri non prenotarono nulla, preferendo scegliere di fermarsi a piacimento, e chiedendo la disponibilità direttamente sul posto!
Dal primo viaggio abbiamo iniziato ad andare sempre più lontano, sempre in completa autonomia o affidandosi alle agenzie di viaggi solo per l’acquisto dei biglietti aerei!
La mia prima volta in aereo è stata quando avevo compiuto da poco 11 anni , e adesso ripensandoci fa molto effetto quando vedo bimbi prendere l’aereo che non hanno ancora compiuto 1 anno, ma in quegli anni erano pochi i bambini della mia età o più piccoli che volavano!
Per me fu amore a prima vista, mi innamorai talmente tanto dell’aereo, che fra un viaggio e un altro subissavo mio padre con richieste del tipo :- Quando mi riporti a mangiare fra le nuvole? In riferimento ai pasti serviti in cabina!!!
Negli anni ho visitato insieme a loro tanti posti, fra cui Tenerife, Tunisia, Egitto,e poi sempre più lontano come Santo Domingo e il Brasile..
Dai miei compagni di classe a scuola ero vista un po’ come un’ eroina, colei che “aveva visto il mondo”, e forse proprio in quel periodo è nata dentro me “Girandolina!”
Ma se d’inverno facevamo viaggi all’ estero, per me la mie estati adolescenziali sono rappresentate da un solo posto ovvero Cesenatico, sulla Riviera Romagnola; infatti grazie alla perfetta gestione e organizzazione lavorativa dei miei genitori, riuscivamo comunque a ritagliarci anche la settimana al mare a ferragosto, sempre e solo a Cesenatico, da quando avevo circa 4 anni fino ai 18 anni, l’ultima estate trascorsa con i miei!
Ogni anno andavamo sempre nello stesso albergo, l’Hotel Annamaria, gestito da una famiglia che col passare del tempo sono diventati poi nostri cari amici Patrizia e Gabriele; essi avevano 2 figli, Francesco di un anno più grande di me, e Marco più piccolo di noi di circa 10 anni. Ogni estate ci ritrovavamo tutti insieme con le altre famiglie di varie parti d’Italia i cui figli della mia stessa età facevano parte del nostro gruppo, e ormai l’incontrarsi lì ogni anno , era diventato un appuntamento annuale fisso!
All’epoca non c’erano facebook o i gruppi di whattsapp , e per tenersi in contatto c’erano solo le care e vecchie lettere, o le telefonate, rigorosamente fatte in casa la sera ( perché si pagava meno), nell’attesa di rivedersi tutti insieme l’estate dopo!
Eravamo un bel gruppo, e lì mi sentivo quasi un ‘adulta, perché mentre tutti i nostri genitori stavano insieme a giocare a carte e a fare bisboccia, a noi era permesso uscire la sera, per passeggiare sul lungo mare, oppure andare nella vicina sala giochi, nostro luogo di ritrovo abituale!
Prendevamo l’ombrellone sulla spiaggia tutti vicino e mano a mano che gli anni passavano e diventavamo sempre più grandi, le nostre abitudini non sono mai cambiate per niente!
Ricordo con nostalgia e tenerezza quegli anni, le prime cotte, le prime delusioni, le prime litigate, i primi bagni a mezzanotte e le prime cavolate!Non c’erano i telefonini per farsi i selfie, o le macchine digitali,ma la semplice macchina fotografica con il rullino, da 12,24 e 36 foto, e nonostante questo, ci scattavamo foto di gruppo a raffica nelle classiche pose di gruppo alla “Beverly Hills 90210” il telefilm americano che impazzava in televisione!E poi l’attesa di quelle foto che obbligatoriamente andavano portate dal fotografo, e venivano stampate solo dopo 15 giorni circa.
Per noi ragazze era obbligo spettegolare con Cioè il giornaletto dedicato alle teenager con al suo interno poster e foto dei beniamini e dei belloni della musica e tv ( non c’era google immagini o you tube) e poi ridere con le domande più imbarazzanti che abbia mai letto in vita mia! “Ho baciato il mio ragazzo sulla bocca, rimarrò incinta?”Mentre i ragazzi facevano interminabili partite a ping pong, oppure sceglievano le canzoni e le hit più in voga del momento nei vari juke box, nei bar degli stabilimenti balneari!
Cesenatico ha lasciato in me dei ricordi magnifici, e tanti amici con i quali ancora adesso sono rimasta in contatto ( in questo caso grazie facebook!). Ci sono tornata altre volte anche insieme ad Alessio, e ogni volta che metto piede lì mi sento come a casa……..
In conclusione, rimpiango gli anni ‘90?
Un po’ si, mi manca la loro semplicità,l’attesa e la trepidazione dell’organizzazione di un nuovo viaggio senza sapere cosa aspettarsi, , sorprendersi e essere felici di stare insieme con tutti senza la paura di venire poi giudicato sul web! Giocare a calcio , a pallavolo a nascondino!!! Dite la verità, da quanto tempo non vedete più i bambini giocare tutti insieme nei campetti , nei cortili delle case o nei parchi giochi? Infatti più di ogni cosa mi manca il fatto che non eravamo impegnati a essere “social” ma più sociali; i momenti li vivevamo in quell’istante, non dopo condividendoli!
E voi? Vi mancano gli anni ’90? Come viaggiavate in quegli anni?
Fatecelo sapere nei commenti, sono curiosa !!!
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Alla prossima
Elisa
www.girandolina.it