Qual’ è il dialetto di Venezia?
L’Italia si sa, ha un patrimonio culturale e artistico inestimabile che la rende famosa in tutto il mondo e richiama ogni anno milioni di turisti a visitare le sue coste, i suoi luoghi, le sue città e le sue regioni.
Ma un’altra delle sue particolarità principali è senza dubbio la presenza di dialetti o modi di dire che da sempre caratterizzano ogni singola regione italiana, da nord a sud, rendendo ancora più autentica e genuina la bellezza di un particolare territorio o cittadina.
Io e Alessio abbiamo girato abbastanza il nostro Bel Paese, e rimango ogni volta affascinata dai dialetti e dai modi di dire che si trovano in ogni città, e quello che sicuramente mi è rimasto più impresso per la sua curiosità è quello parlato a Venezia in Veneto.
Città considerata per antonomasia fra le più romantiche del mondo, Venezia è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità!
Grazie alle sue tante bellezze, come le tradizionali gondole che solcano placide i canali, l’incanto della laguna, per non parlare poi della maestosità di Piazza San Marco…
Ma oltre questo vi siete mai soffermati ad ascoltare parlare i veneziani fra loro?
Sembra un’altra lingua, tanto che serve quasi una guida di viaggio per riuscire a comprenderli!
Volete un esempio pratico?
Se dovete chiedere dove si trova il negozio di alimentari più vicino (in vacanza o in viaggio è sempre meglio sapere dove si può eventualmente comprare da mangiare senza farsi svenare), si dice così
Veneto: Dov’è il biavarol più vicino?
Dov’è il negozio di alimentari più vicino?
Inoltre il Veneto è la terra dello Spritz e dell’Aperitivo o dei cicchetti , che sono piccoli bocconcini prelibati e creativi .
L’origine della parola deriva dal latino ciccus che significa piccola quantità, messi principalmente sopra una fetta di buon pane o in versione fritta (baccalà, sarde insaor, verdure, mozzarella impanata) o in umido.
A me ricordano un po’ vagamente le Tapas spagnole
Non esistono, secondo tradizione, cicchetti veneti senza che siano accompagnati da un’ombra, ossia un piccolo bicchiere di vino tipico del territorio, Prosecco ma non solo.
Si dice che questa tradizione derivi da una vecchia usanza dei mercanti veneziani, che piazzavano i banchi per la mescita all’ombra del campanile di San Marco per tenere fresco il vino.
E ancor oggi nella città lagunare si dice “andar per ombre“, quando si vuole indicare il rito dello spuntino di metà mattina (e non solo).
Veneto: Andiamo a bere ‘na ombra.
Andiamo a bere un bicchiere di vino
Ma se volete maggiori informazioni sulla vostra vacanza a Venezia, vi consiglio semplicemente anche solo di camminare per le sue calle, perché fra il Canal Grande e il Ponte di Rialto, sembra che il tempo si sia fermato.
Scoprite le innumerevole gallerie d’arte, sorseggiate un caffè sulla terrazza del Caffè Florian, salite sulla cima del Campanile di San Marco per poter vedere un panorama senza pari.
O ancora concedetevi una gita in gondola cullati dalle onde dei canali, ammirando Venezia da un’altra prospettiva.
Venezia è una città di sublime bellezza che regala scorci meravigliosi a chi la saprà apprezzare!
Se vi è piaciuto questo articolo e ci avete letto fino a qua, continuate a seguirci sulla nostra pagina Facebook per essere sempre informati sui nostri aggiornamenti.
Oppure se vi piacciono le nostre foto, seguiteci su Instagram!
Abbiamo anche un bellissimo canale YouTube, volete viaggiare con noi attraverso i nostri video?
Alla prossima
Elisa
[…] Conoscere meglio Venezia,dalle sue bellezze architettoniche al suo dialetto | Girandolina.it […]