Continuiamo il nostro tour olandese andando a vedere il piccolo villaggio di Urk, che pensate un po’ era una piccola isola fino al 1942, quando con il prosciugamento del polder Noordoostpolder fu unito alla terraferma!
Questo pittoresco villaggio di ex pescatori risale a secoli addietro e vanta una storia e una cultura uniche!!
Il miglior modo per poterlo scoprire, è assieme a una guida locale, durante il “ginkiestocht”, ovvero una visita guidata attraverso il labirinto di strade, vicoli( o ginkies) che formano il centro storico di Urk.
Si può prenotare all’Ufficio Turistico di Urk che si trova nella piazza principale davanti al Municipio con i comodi parcheggi per la vostra macchina!
Insieme al signor Lammer Post la nostra guida, abbiamo scoperto l’anima vera e autentica di Urk, dove ancora si sente parlare il dialetto locale oppure si vedono passeggiare piacevolmente tra i vecchi vicoli, anziani ancora vestiti col costume locale, ( come anche Lammer) .
E poi vedute panoramiche, piazze pittoresche e le facciate tipiche e le molte decorazioni ornamentali delle vecchie case dei pescatori!
Ogni casa ha la stessa struttura, sono molto piccole, con il soggiorno-cucina a piano terreno, e il bagno e la camera nel primo piano.
Ma la curiosità è data dal fatto che ogni casa non ha seguito una linea uguale, ma ognuna è costruita un metro avanti, o due metri dietro la successiva, e così via, creando appunto i cosiddetti ginkies, che sono talvolta talmente stretti e piccolini da creare dei veri e propri labirinti!!
Lasciando i vicolini ci si imbatte in una bellissima chiesa scenografica ,la Kerkjie aan de Zee ( Chiesa del Mare), che vista la sua bellezza è adesso utilizzata maggiormente per i matrimoni!
Davanti alla chiesa a poche decine di metri c’è il ‘monumento al pescatore’ dedicato a tutti i pescatori morti in mare.
Il monumento è costituito da una statua di una donna moglie di un pescatore che guarda verso il mare, dal quale dovrebbe fare ritorno il suo amore.
Intorno alla statua ci sono 33 lastre di marmo con i nomi dei pescatori che negli anni sono annegati purtroppo in mare.
Passeggiando sempre sul lungo mare, ci si imbatte nella Ommelebommele Stien ,questo elegante, grande masso si trova a circa 80 metri dalla riva del lago IJsselmeer, solo con la parte posteriore sopra l’acqua e assomiglia al retro di una balena.
La leggenda vuole che un neo padre debba andare con la propria barca fino al masso per prendere e riconoscere il bambino!
E’ una pratica diffusa ancora oggi, e di buon auspicio!
Nella punta occidentale di Urk, si arriva a quello che ne è sicuramente il simbolo, ovvero il Faro, costruito nel 1844 per indicare la strada più sicura al buio ai pescatori in arrivo al porto, è alto circa 18 metri.
Dietro la torre si trova un ancoraggio nel 1615, probabilmente dalla flotta di Michiel de Ruyter.
Nella torre è possibile salirci nei mesi estivi ( a pagamento) Al di fuori di questo periodo solo su appuntamento presso le Info turistiche Urk.
Si arriva finalmente al vecchio porto il Westhaven Urk, dove ancora oggi ci sono vecchi pescherecci e navi, che si possono visitare all’interno.
Qui anche il nostro amico Lammer ha ancorata la sua barca, tramandata di generazione in generazione, con la quale nei mesi estivi organizza dei tour e delle crociere giornaliere per i turisti ( potete trovare qui le informazioni sulla barca!)
Affacciati sul vecchio porto ci sono tantissimi ristoranti e localini con i tavoli all’aperto dove poter mangiare e assaporare dell’ottima anguilla affumicata dell’IJsselmeer o del pesce fresco catturato dai pescatori di Urk.(Ovviamente Alessio ha declinato l’offerta)
Qui abbiamo ammirato uno dei tramonti olandesi più belli direttamente sul mare, come se L’Olanda stessa avesse voluto salutarci per la nostra ultima sera nella sua terra!
Siete curiosi di sapere qual è la nostra ultima tappa olandese? Non vi resta che seguirci ancora con il nostro #scopriolanda e #girandolanda!
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Alla prossima
Elisa