Le storie d’amore fiorentine
Sapete come io sia un’inguaribile romantica e adori le storie d’amore, ( ovviamente preferendo quelle a lieto fine), e grazie alle mie ricerche e soprattutto alla documentazione fornita da Beatrice Landini, la guida turistica di cui vi ho già parlato qui, ho scelto di raccontarvi le relazioni amorose di 4 coppie celebri che hanno caratterizzato il Rinascimento fiorentino.
Pronti a partire con me in un tuffo nel passato dal colore rosa?
1 DANTE E BEATRICE ( La coppia pura e poetica)
Non si può iniziare a parlare di coppie celebri fiorentine, senza nominare lui Dante Alighieri, il sommo poeta che ha reso il suo amore per Beatrice per sempre immortale con il ruolo che le dà nella Divina Commedia.
Beatrice è realmente esistita, era figlia di Folco Portinari, capostipite di un importante famiglia fiorentina, e fondatore del famoso ospedale di Santa Maria Nuova.
Il più antico ospedale ancora attivo in Europa, e l’unico del centro storico, che ha ancora l’ingresso principale nell’omonima piazza di Santa Maria Nuova.
Ella andò in sposa a un membro della famiglia de’ Bardi (una delle famiglie di banchieri più potenti di Firenze) e morì ventitreenne per malattia.
La relazione fra Dante e Beatrice è puramente poetica, per Dante, Beatrice è solo una musa ispiratrice, una donna angelo che incarna la purezza del vero amore ed eleva lo spirito del poeta verso il divino.
Che Dante e Beatrice si conoscessero nella realtà, almeno di vista, è molto verosimile, anche perché erano cresciuti nello stesso distretto di Firenze, ma dopo il matrimonio Beatrice si trasferì sicuramente nelle proprietà dei Bardi.
Dante stesso era a sua volta sposato a Gemma Donati.
Si dice che si siano incontrati veramente solo 2 volte , (come lui racconta nella Vita Nuova,) prima a 9 anni e poi quando entrambi diciottenni, occasione in cui lei lo saluta sorridendogli e provocando così nel poeta uno svenimento per la felicità!
Reale o poetico che sia, Dante ha sublimato Beatrice oltre il tempo e lo spazio, trasformandola nel simbolo stesso dell’Amore.
Oggi molti lasciano dei piccoli messaggi per chiedere consigli di cuore dentro un cestino di vimini sulla cosiddetta tomba di Beatrice in Santa Maria de’Cerchi.
(Anche se non sappiamo dove lei sia sepolta in realtà).
Per Dante Alighieri la vita è stata un po’ più travagliata, scappato da Firenze e dopo un continuo peregrinare per l’Italia, si stabilisce definitivamente a Ravenna, dove vi morirà e verrà sepolto.
2 GIULIANO E SIMONETTA ( la coppia Rock del Rinascimento fiorentino)
Giuliano e Simonetta erano sicuramente la coppia più nota del Rinascimento fiorentino.
Lui, rampollo di casa Medici, fratello di Lorenzo il Magnifico, è la “rockstar” dei giovani fiorentini: alto, moro, atletico..
Cavallerizzo provetto, abile cacciatore, eccellente ballerino e romantico quanto basta ( si dilettava con la poesia), insomma il classico bravo ragazzo soprannominato da tutti i fiorentini “il principe della giovinezza”.
Lei, la bella Simonetta è l’emblema della bellezza rinascimentale fiorentina, una Venere scesa in terra.
Di origine genovese, nata Cattaneo, è bionda, candida e dai lineamenti dolci ma anche colta e intelligente.
Diventa la musa per poeti e pitturi che la celebrano come lo stesso Sandro Botticelli che la ritrae nei suoi famosi dipinti come la dea Venere nella Nascita di Venere oppure in una delle Tre Grazie (quella al centro) nell’allegoria della Primavera.
Sposata sedicenne a Marco Vespucci (cugino del ben più famoso Amerigo), con un matrimonio combinato come si confaceva all’epoca, si stabilì col marito a Firenze e il loro arrivo coincise con l’assunzione di Lorenzo il Magnifico del potere a capo della famiglia.
I due fratelli Lorenzo e Giuliano accolsero gli sposi organizzando in loro onore una sontuosa festa nella Villa di Careggi.
Si susseguirono brevi anni di feste e ricevimenti in una vita sontuosa di cui la corte medicea era il centro.
L’ amore fra Giuliano e Simonetta fu quasi predestinato , e non si sa quanto esso fosse platonico , nonostante il matrimonio di lei.
Giuliano la consacra a novella Beatrice dedicandole la famosa giostra del Gennaio 1475 dove, ovviamente, uscì vittorioso.
Si presentò con un’armatura d’argento e uno stendardo dipinto da Botticelli, con la fanciulla raffigurata in veste di casta Pallade coperta da una corazza e con armi all’antica.
Simonetta purtroppo si ammalò di tisi (condizione di molte donne del tempo) a soli 23 anni e a niente valsero gli sforzi del medico personale mediceo mandato appositamente da Giuliano e dal fratello per cercare di guarirla.
Spirò il 26 Aprile del 1476.
Giuliano sprofondò in una grave depressione e andò addirittura a bussare a casa Vespucci per avere gli abiti di Simonetta, i suoi oggetti e un ritratto da loro posseduto (come sappiamo da una lettera di Piero Vespucci, il suocero di lei).
Solamente due anni dopo il venticinquenne Giuliano verrà assassinato in una delle congiure più famose della storia del Rinascimento, la “Congiura dei Pazzi”, accoltellato per almeno 19 volte: era il 26 Aprile 1478.
E così i due amanti morirono nello stesso giorno a soli due anni di distanza e adesso mi piace immaginarli per sempre insieme giovani e felici.
La loro storia d’amore ha fatto parte anche della sceneggiatura della fiction i Medici 2 , dove sono stati interpretati rispettivamente da Bradley James e Matilda Lutz
3 GIOVANNI TORNABUONI E FRANCESCA PITTI ( la coppia tragica)
Giovanni era l’uomo di fiducia di casa Medici (fratello di Lucrezia Tornabuoni, quindi zio di Lorenzo il Magnifico), e fu per loro direttore della filiale romana come tesoriere di papa Sisto IV.
Fu inoltre ambasciatore per Firenze presso il papa (nel 1480 e nel 1484) e gonfaloniere di Giustizia nel 1482.
Sposò Francesca Pitti, figlia del ricchissimo Luca Pitti ( arcinemico dei Medici) che diede il nome al famoso palazzo fiorentino, restando vedovo nel 1477.
La moglie morì di parto insieme al nascituro, e della sua pena ne parlò con dolore in una lettera che inviò al nipote Lorenzo il Magnifico da Roma
Per Francesca fece costruire una cappella funebre in Santa Maria sopra Minerva, con affreschi perduti di Domenico Ghirlandaio e sculture di Andrea del Verrocchio, di cui resta forse una lastra al Museo del Bargello
Ebbe comunque due figli maschi, Lorenzo e Giovanni da un’altra moglie.
4 GINEVRA AMIERI e ANTONIO RONDINELLI ( la coppia romantica)
Nella Firenze Medievale le famiglie erano spesso rivali fra loro e i matrimoni erano combinati su basi economiche o di alleanze.
Purtroppo anche alla povera Ginevra Amieri già innamorata e corrisposta da Antonio Rondinelli, il padre impose il matrimonio con Francesco Agolanti, partito ben più consono per le casse della famiglia..
La povera Ginevra dovette sottostare alla decisione del padre ma il dolore per il primo e vero amore perduto, la trascinò in uno stato di deperimento e nel 1396 svenne e fu dichiarata morta e sepolta in Santa Reparata la sera stessa.
Ma la notte stessa Ginevra si svegliò!
E spaesata e coperta dal sudario bianco riuscì ad aprire il sepolcro e si recò a casa dove però il marito non la accolse certo bene!
Pensando infatti che fosse un fantasma la cacciò via, e stessa reazione ebbe il padre della ragazza quando lei tentò di bussare alla porta natale!
Non sapendo cosa fare Ginevra andò a bussare al suo primo amore Antonio e la famiglia di lui soccorse la ragazza e la accolse.
Visto che era stata ritenuta morta e non soccorsa la Chiesa liberò Ginevra dai vincoli matrimoniali e i due amanti finalmente poterono coronarono il loro sogno d’amore.
Vi sono piaciute queste storie d’amore d’altri tempi?
Ne conoscete altre?
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Alla prossima
Elisa