In ogni viaggio che abbiamo organizzato in tutti questi anni, c’ è sempre stata una meta o una destinazione che è forse stata il motivo di ispirazione o sicuramente l’ obbiettivo primario del viaggio stesso!
Anche in questo caso del nostro tour #girandoandalusia, oltre alla volontà di volere vedere questa bellissima regione della Spagna, forse la più autentica della tradizione spagnola, c’era anche il desiderio di visitare una città particolare che avevo imparato a conoscere durante le mie ricerche per il nostro programma radiofonico Party con Girandolina……
Sto parlando di Gibilterra, la colonia britannica, occupata dalla Gran Bretagna durante la Guerra di Successione spagnola nel 1704, e concessa in perpetuo dal trattato di Ultrecht nove anni dopo.
Conosciuta comunemente anche come la Rocca, divenne la porta d’ accesso al Mediterraneo per la Gran Bretagna, trovandosi sulla costa meridionale della Spagna, all’estremità orientale dello stretto omonimo, che collega l’oceano Atlantico e il mar Mediterraneo.
In questa piccola colonia tutto è inglese, dalla lingua, dalla moneta all’ organizzazione del piccolo stato.
E negli ultimi anni le tensioni fra gli inglesi e gli spagnoli si sono stemperate, e infatti circa 4 milioni di persone all’anno, attraversano la frontiera fra Gibilterra e Spagna per visitare la Rocca!
Gibilterra è anche lo stato dei record, è annoverato fra gli stati più piccoli al mondo ( la sua superficie è di circa 6,843 km²).
E’ anche nella lista dei Confini più strani al mondo ( dove ve ne ho parlato qui), essendo il confine più corto al mondo fra Spagna e Gran Bretagna con solo una lingua di terra di 1 km che separa la colonia britannica dal resto d’Europa.
Ma la cosa più particolare e quella che mi ha attirato di più è che questo piccolo avamposto inglese ha anche la pista di atterraggio più pericolosa al mondo, che passa attraverso l’ unica strada che collega il confine alla Rocca di Gibilterra, che viene chiuso al passaggio di un aereo con un semplice semaforo!
Avete capito bene, all’ incirca a Gibilterra decollano o atterrano circa 4/5 aerei al giorno, e ogni volta è un semplice semaforo a regolare il traffico aereo!!
Come potevamo non andare lì a vedere tutto questo di persona??
Si può arrivare con la macchina fino alla Linea de la Concepcion l’ ultima città spagnola sul confine.
Il suo nome deriva dalle antiche mura che un tempo formavano la frontiera, demolite durante le guerre napoleoniche per impedire ai francesi di usarle per la difesa.
Noi abbiamo deciso di parcheggiare la macchina qui lungo il viale, a pochi km dalla frontiera, spendendo 6 euro per mezza giornata.
Oltretutto avevo letto che attraversare la frontiera in macchina sia più difficoltoso a livello burocratico, e poi molto difficile trovare parcheggi dalla parte di là!
E’ stato molto divertente oltrepassare la frontiera a piedi, basta mostrare il proprio documento d’ identità e in un secondo dalla Spagna ci si ritrova in Inghilterra con le classiche cabine rosse e la lingua inglese parlata nelle strade.
Prima di partire avevo guardato un po’ le cose da vedere e da fare a Gibilterra, non trovando molti siti utili, comunque avevo capito che è una città molto cara avendo come moneta la Sterlina Inglese .
Dal confine alla Rocca, c’è circa 30 minuti di camminata per arrivare al centro storico e da lì speravo di trovare pullman o autobus che ci potessero portare alla cabinovia per andare al Top of The Rock, ovvero il punto panoramico più alto della Rocca.
Il costo era di circa 20 euro a testa, un po ‘caro visto che comprendeva solo la salita e la discesa e qualche decina di minuti in cima!
Menomale invece appena usciti sul confine, abbiamo prenotato un tour con la compagnia The Official Rock Tour Gibraltar che con 30 euro a testa ci ha proposto un tour in pullman privato insieme a altre 5 persone con la guida parlante italiano( e veramente simpatico).
La visita è durata quasi 2 ore e ci ha permesso di vedere cose che se fossimo stati da soli non avremmo avuto modo di vedere!
Primo Step siamo andati a vedere le famose Colonne D’Ercole;.
In antichità Platone definì Gibilterra una delle Colonne d’Ercole mentre l’altra sarebbe l’attuale monte Hacho, dall’altro lato dello stretto, nell’enclave di Ceuta.
Era il confine del mondo conosciuto sino ad allora… Al di là si pensava ci fosse il nulla!!
E’ stata una bella emozione farsi la classica foto lì!
Siamo passati anche davanti all ‘Europa Point, (senza fermarsi) dove c’è il faro di Gibilterra, che gaurda il Nord Africa al di là dello stretto.
Secondo Step la bellissima St Michael Cave una bellissima Grotta con tante stalagtiti e stalagmiti che vengono sapientemente illuminate a suon di musica.
Durante la Seconda Guerra Mondiale questa grotta fu usata come base per l’ ospedale militare, adesso grazie alla sua magnifica acustica viene usata come sala concerti, è stata usata recentemente anche come location per le premiazioni per Miss Mondo.
Terzo Step siamo andati finalmente all’ Upper Rock da cui abbiamo potuto godere della vista di tutta Gibilterra e dello Stretto.
Qui esiste una colonia di Macachi le scimmie senza coda, che vivono pacificamente in mezzo ai turisti, a cui salgono anche docilmente in braccio.
Fate attenzione sono molto curiose e ladre, tendono infatti a rubare le cose come occhiali, cappellini ecc, quindi evitate di avere cose del genere.
La leggenda vuole che la Gran Bretagna manterrà il possesso della Rocca solo fino a che esse dimoreranno qui!
Quarto Step siamo andati a vedere i Tunnel dell’Assedio ( the Great Siege Tunnels), usati durante le varie guerre come magazzini e caserme, e che occupano 50 km di gallerie all’ interno della Rocca.
Durante la Seconda Guerra Mondiale sono stati usati anche come rifugi per la popolazione, che visse qui barricata per un po’ di giorni!
Appena finito il nostro tour, siamo andati a vedere un aereo atterrare dal mare ( sembra quasi che le ali dell ‘aereo sfiorino le teste dei bagnanti) e poi il famoso semaforo…
Per sapere gli orari eravamo stati all’aeroporto e li avevamo segnati sul mio taccuino.
Che dire… E’ stata un’ emozione fortissima….
Il semaforo diventa rosso e suona una sirena,in modo di avvertire i pedoni che stanno camminando sulla strada di affrettare il passo.
Poi si chiude con delle sbarre, e i poliziotti buttano una catena fora ruota attraverso la strada, nel frattempo si pulisce la strada con le spazzatrici stradali….
.Dopo pochi minuti ecco davanti a noi un aereo che decolla, a un distanza minima ( il rumore e lo spostamento d’ aria è notevole!)
Il tutto dura veramente 10 minuti… ma secondo me vale davvero la pena!!!!
Credo che Gibilterra sia stata una delle mete che più ho amato di tutto il nostro #girandoandalusia, e tutte le mie aspettative sono state pienamente esaudite!!!
Continuate a seguirci con il nostro tour!
Alla prossima
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Elisa