Per noi viaggiatori la mancanza di viaggiare a causa di questa pandemia globale da Covid -19 inizia a farsi sentire…..
Per questo chi è in astinenza da volo aereo , è invitato a partecipare al “volo senza destinazione”, la nuova moda dell’aviazione in tempo di crisi!
Ma cosa sono i voli senza destinazione?
Sono l’ultima trovata di compagnie aeree che tentano di superare la crisi puntando sul piacere stesso del viaggio in aereo, anche se alla fine non c’è alcuna meta da scoprire o luogo nel quale arrivare.
In pratica si decolla e si atterra nello stesso aeroporto, senza mai scendere, dopo un giro panoramico!
Penserete che questa operazione di marketing non abbia seguito, ma vi sbagliate di grosso, perché la compagnia aerea australiana Qantas, appena ha emesso i biglietti per il primo volo del genere decollato il 10 ottobre dall’ aeroporto di Sydney, per poi farci ritorno dopo 7 ore, ha venduto in meno di 10 minuti i 149 posti disponibili.
In pratica uno ogni quattro secondi.
E non è tutto, se si pensa che per garantire il distanziamento a bordo, sono stati tolti i sedili centrali dalla vendita, tra business, premium e economy class, pe fare un giro panoramico sopra la baia di Sydney e la Grande barriera corallina c’è chi ha pagato per l’esattezza tra 2.332 euro e 485 euro ciascuno.
Certo vedere dall’alto i panorami del Nuovo Galles del Sud, le 74 isole Whitsunday, la Grande barriera corallina, l’Uluru (il monolite di arenaria) e il Kata Tjuta (la formazione rocciosa) nel Territorio del Nord, Il tutto magari indossando il celebre pigiama col canguro donato dal vettore, è un emozione unica, e ve lo possiamo assicurare, perché li abbiamo visti dal vivo durante il nostro viaggio di nozze in Australia.
Sicuramente per la compagnia aerea è stato un vero successo, come afferma anche un portavoce ufficiale “È forse il volo che abbiamo venduto più velocemente in tutta la storia di Qantas”.
E l’amministratore delegato Alan Joyce non esclude altre iniziative simili., anche perché in pochi minuti sono stati guadagnati quasi 113 mila euro!
Ma cosa avrà spinto queste persone ad accaparrarsi di corsa i biglietti?
Sarà stata l’astinenza da «allacciate le cinture» o da «pasta o pollo con riso?
Oppure la voglia di sorseggiare lo champagne a diecimila metri di quota o di tornare a farsi i selfie a bordo dopo tutti questi mesi di blocco dei cieli?
Ma la Qantas non è stata la prima a organizzare questi viaggi senza destinazione ,più a Nord, infatti, li hanno realizzati diversi vettori come la giapponese All Nippon Airways, la Royal Brunei Airlines e l’8 agosto Eva Air (Taiwan) nota per il super jet Hello Kitty Dream.
I passeggeri a bordo del super jet Hello Kitty Dream hanno usufruito di un servizio a tema Hello Kitty, wifi gratuito per gli sms e un sistema di intrattenimento, mentre la cena a bordo è stato un altro momento speciale del viaggio con una scelta di chirashi don (sashimi assortiti con riso) creato dallo chef tre stelle Michelin Motokazu Nakamura, o un classico piatto di noodle di manzo brasato.
Il volo è partito alle 10,30 di sabato 8 agosto per festeggiare la “Festa del Papà” ed è stato operato con il numero di volo BR5288. La scelta del numero non è stata casuale: perché il numero 5288 sembra “I love dad” in cinese.
Anche Singapore Airlines — vettore dell’isola-Stato — sta pensando a un’iniziativa del genere, mentre sabato 19 settembre è decollata di nuovo Eva Air da Tiapei con 120 persone per far vedere loro l’isola sudcoreana di Jeju.
Per il momento non ci sono compagnie aeree che effettuano questi voli in Europa.
La scelta di vendere voli aerei senza destinazione sta prendendo piano piano piede, e è inconcepibile in termini di tutela di ambiente e clima calcolando quanta CO2 viene emessa nell’aria a ogni volo.
Dalla Qantas assicurano che i voli saranno carbon neutral, spiegando che “le emissioni di Co2 verranno compensate finanziando progetti come la riforestazione”.
Però è innegabile che le compagnie minimizzano l’impatto ambientale nascondendosi dietro al crollo del settore (il trasporto aereo si è ridotto a causa del coronavirus al 60-65% rispetto ai valori di un anno fa).
Potrebbe esserci anche un’altra ragione, spiega la Cnn: per poter volare, un pilota deve aver eseguito almeno tre decolli e tre atterraggi nei 90 giorni precedenti il viaggio. Così certe compagnie, durante la pandemia, hanno fatto volare aerei vuoti per mantenere valide le licenze dei piloti.
Piccole attenuanti?
Un’analisi dell’Economist ricorda che il danno ambientale provocato da un singolo aereo è oggi decisamente inferiore rispetto a quello di un volo di qualche decennio fa.
E che, in media, un volo commerciale richiede metà del carburante necessario a far spostare una persona in automobile , però tutti i viaggiatori nel mondo. prima del Corona virus, hanno vanificato i miglioramenti in termini di efficienza sui consumi di carburante, poiché hanno volato molto più che in passato.
Emettendo 100 grammi di CO2 procapite per ogni chilometro percorso, contro i 15 emessi da un treno.
Se proprio non si vuole fare a meno di “spostarsi” senza meta meglio prediligere il treno, ci guadagnerà sia l’ambiente che il nostro portafoglio!
E voi , vi piacerebbe provare il volo senza destinazione?
Alla prossima
Se vi è piaciuto questo articolo e ci avete letto fino a qua, continuate a seguirci sulla nostra pagina Facebook per essere sempre informati sui nostri aggiornamenti.
Oppure se vi piacciono le nostre foto, seguiteci su Instagram!
Abbiamo anche un bellissimo canale YouTube, volete viaggiare con noi attraverso i nostri video?
Alla prossima
Elisa
Quanta stupendevolezza (tranne che per l’impatto ambientale).
Davvero Silvia!!