Il castello di Linderhof deve il suo nome alla presenza di un possente tiglio, (Linde in tedesco), che da secoli si trova nel parco .
Questo palazzo il Re Massimiliano II lo trasformò nell’Ottocento in un padiglione di caccia e nel 1869 il figlio Ludwig II ne acquistò il terreno circostante con l’intenzione di costruire una “villa reale”.
Fra tutti i palazzi di sua proprietà, il Castello di Linderhof, fu la dimora preferita di Ludwig II, dove amava soggiornarvi per interi periodi, in completa solitudine, per dedicarsi ai suoi passatempi preferiti, come passeggiare o ascoltare la musica.
Usava inoltre chiamarlo Meicost Ettal, nome inventato anagrammando una celebre frase attribuita al Re Sole, “l’État c’est moi” (lo Stato sono io).
In questo castello infatti è molto forte la passione e la venerazione che Ludwig II aveva per la famiglia reale francese del Re Sole, e per quel periodo storico.
La sfortunata Regina Maria Antonietta, era diventata per lui una figura da venerare , e le fece erigere un busto all’ ingresso del parco che soleva accarezzare tutti i giorni per renderle omaggio.
Anche la stessa realizzazione del progetto del Castello di Linderhof, rappresentava in pieno il rifugio creato per la Regina al suo Petit Trianon Di Versailles, luogo destinato agli svaghi e i divertimento privati di Maria Antonietta, dove solo pochi eletti erano invitati a entrare.
Allo stesso modo Linderhof divenne il rifugio privato di Ludwig II che non voleva farne l ‘ennesimo palazzo di rappresentanza.
Del Castello fa parte anche il meraviglioso giardino che gli fa da cornice con le sue perfette geometrie, le fontane, le sontuose statue e due padiglioni di gusto orientale, acquistati all’Esposizione Universale di Parigi nel 1867 e nel 1878.
Il chiosco moresco (Maurischer Kiosk) con il suggestivo trono dei pavoni e la casa marocchina (Marokkanisches Haus) , che, venduta dal governo bavarese alla morte di Ludwig nel 1886, è stata riacquistata e riportata nel parco nel 1998.
Si possono vedere entrambe solo dall’ esterno.
Le sorprese non finiscono qui!
Nel parco esiste la grotta di Venere (Venusgrotte), ispirata alla Grotta Azzurra di Capri, dove Ludwig amava passare intere ore a sognare e riflettere facendosi cullare dall’acqua con un meccanismo che creava delle vere onde ,all’interno di una piccola barca a forma di conchiglia che tuttora si può ammirare
Lo spettacolo di luci, alimentato dalla prima centrale elettrica del mondo (1878), rende questo luogo magico
Qui viene rievocata una scena del Tannhäuser di Richard Wagner, il compositore prediletto del sovrano e forse sua amante.
Ogni ora c’è una visita guidata al suo interno in tutte le lingue e si possono fare foto.
Si può parcheggiare al comodo parcheggio all’ inizio del parco e ci si può avviare a piedi verso un gruppo di edifici, comprendenti negozi di souvenir, la biglietteria e l’ ufficio d’ Informazioni e un paio di ristoranti.
A differenza degli altri castelli della Baviera, ho preferito non prenotare, e ho acquistato i biglietti direttamente lì :
Si può decidere se fare il biglietto intero che racchiude la visita interna guidata al castello, insieme alle costruzioni del parco (La Grotta di Venere, il Chiosco Moresco, la Casa Marocchina ecc) a 8,50 euro a testa
Oppure solo le costruzioni del parco a 5 euro a testa.
Castello Linderhof è aperto da 19 Marzo-15 Ottobre: tutti i giorni dalle 09:00 alle 18:00, 16 Ottobre -18 Marzo : tutti i giorni dalle 10:00 alle 16:00. Purtroppo in inverno tutti palazzi del parco sono chiusi.
Ho acquistato anche la mappa dell’ intero parco, al costo di 1 euro, che si renderà molto utile, per poterlo visitare tutto
!Le visite all’ interno del Castello sono organizzate nello stesso modo degli altri castelli di Ludwig, e in piccoli gruppi si viene guidati all’ interno dello sfarzo, della ricchezza in alcuni casi forse eccessiva, tipica di quel gusto rococò che tanto piaceva al sovrano bavarese.
Ludwig amava molto i pavoni ( che sono anche nello stemma di famiglia), e quando era in visita al suo castello, ne faceva mettere una statua raffigurante l’ animale a grandezza naturale, fuori dal portone d’ entrata, per simboleggiarne la presenza ai visitatori.
(Un po’ come fanno adesso anche i reali inglesi, quando sono presenti nei palazzi, fanno issare la bandiera inglese!)Stupenda è la Sala degli Specchi che riprende in maniera molto ridotta, la Sala degli Specchi di Versailles.
La camera da letto privata del re misura i 100 mq di ampiezza e si presero ad esempio quelle più sontuose della Residenz di Monaco mentre il soffitto, completamente affrescato e dedicato all’apoteosi del Re Sole, Luigi XIV di Francia, è una idea di Ludwig.
Al centro domina il letto con un sontuoso baldacchino.
Nella Sala da Pranzo rimane impresso il famoso tavolo “Tischlein-deck-dich” (tavolo che si apparecchia da sé), direttamente collegato con le sottostanti cucine attraverso uno speciale marchingegno creato per evitare che il re venisse disturbato da camerieri e valletti mentre mangiava.
Purtroppo, anche qui non si possono fare le foto all’ interno!!
Per la visita del Castello e di tutto il parco, considerate un paio di ore minimo……
Fra tutti i castelli di Ludwig, questo mi è parso il più bello, forse proprio perché il più intimo e il più amato dal re, mi sembra che ne rispecchi in pieno il carattere solitario e romantico…..
Con questa visita, abbiamo finito il nostro viaggio in Germania… ma ci aspettano ancora due tappe del nostro #girandosudtirol, curiosi di sapere quali? Seguiteci!!
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Alla prossima
Elisa