Visita alle Gallerie di Pistoia Sotterranea,e il Museo dell’ Ospedale del Ceppo, e il suo Fregio della Robbia
Per chi mi segue sul blog, sa che io abito in un piccolo paesino vicino alla città di Pistoia, città che ultimamente sta avendo una grossa rivalutazione turistica, grazie , all’ impegno degli enti del Turismo e della loro promozione, ma soprattutto alla sua bellezza architettonica, che niente ha da invidiare alle famose città vicine di Firenze e Lucca.
Il centro storico di Pistoia, è prettamente medioevale, e la sua famosa Piazza Duomo, è considerata una delle più belle d’Italia; unica nel suo genere, in quanto racchiude in sé tutti e 3 i poteri di uno Stato.
Il potere Legislativo( Palazzo del Tribunale), potere esecutivo( Palazzo del Comune) e potere religioso ( Cattedrale di San Zeno/Duomo).
Pistoia ha moltissimi monumenti e musei interessanti da vedere e conoscere, e uno di questi è sicuramente l’ospedale del Ceppo che è un antico ospedale di Pistoia.
Fondato nel XIII secolo , fino a 2 anni fa circa, è stato l’ ospedale cittadino; poi con l’ inaugurazione del nuovo ospedale, ha perso quella funzione che ha avuto per quasi otto secoli di ininterrotta attività!
Fu fondato secondo la tradizione nel 1277, e il nome appunto di Ospedale del Ceppo, deriva secondo leggenda, da un ritrovamento di un ceppo fiorito durante l’ inverno, secondo le indicazioni date dalla Madonna, che avrebbe mostrato dove fondare l’ ospedale ai coniugi Antimo e Bendinella.
L’Ospedale del Ceppo divenne l’ente ospedaliero principale della città durante l’epidemia di peste nera che colpì Pistoia nel 1348.
E grazie ai vari lasciti ,che i ricoverati donavano con i loro testamento all’ Ospedale , ci si ritrovò al termine dell’epidemia con un vasto patrimonio immobiliare.
E si iniziò a ampliare questo ospedale, iniziando a costruirlo letteralmente sopra il fiume Brana che vi scorreva sotto, creando delle specie di gallerie con il soffitto a campana, che fungevano da “basamento” per l’ ospedale stesso.
Queste gallerie è possibile vistarle ora grazie a Pistoia Sotterranea, che vi accompagnerà insieme a una guida esperta, lungo tutto questo percorso che si snoda per circa 650 metri sotto all’Ospedale.
Questo è un vero e proprio sito archeologico, e durante la visita, vi verranno spiegate le varie fasi costruttive dell’Ospedale e la sua relazione con la città durante le differenze epoche storiche, con testimonianze anche antecedenti.
Come un ponte romano, i lavatoi di origine medievale, una porta della città con relativo ponte di accesso e due interessanti mulini (il più antico risalente al XII secolo: frantoio del 1188).
Dopo questa prima parte, la visita prosegue attraverso le Sale storiche dell’Ospedale che testimoniano la grande tradizione medica della città: l’Anfiteatro Anatomico più piccolo del mondo, e per questo gioiello e eccellenza di Pistoia, perfettamente conservato dal momento della fondazione (1785).
Esso veniva usato come sala di apprendimento, in cui il dottore professore, vivisezionava i cadaveri, davanti agli studenti seduti nelle apposite panchine circolari.
E’ considerato il più piccolo, perché i posti presenti sono solo 10,e è molto carino e suggestivo da vedere!
Si può visitare anche la Sala dell’Accademia Medica “Filippo Pacini” in cui è conservata una ragguardevole collezione di strumenti chirurgici del XVIII e XIX secolo.
Entrambi i luoghi testimoniano i momenti in cui la medicina moderna si è evoluta, verso le nuove conoscenze, e non a caso, proprio qui a Pistoia, venne creato uno strumento da taglio, affilatissimo, chiamato “pistorienses gladii“:che altri non è che il moderno bisturi!
Nel frattempo come già detto l’ Ospedale del Ceppo, crebbe oltre che di dimensione, anche di fama.
A giusta ragione era considerato uno degli ospedali più innovativi e moderni dell’ epoca.
Basti pensare, che già a quei tempi, si era pensato di assegnare un singolo letto a ogni malato ( e non un letto per ¾ pazienti come negli altri ospedali),ognuno numerato, con il numero romano e arabo e c’era la divisione del reparto maschile e femminile.
Si cercava anche di evitare il più possibile la contaminazione e la proliferazione delle malattie, usando degli accorgimenti, come usare delle particolari stoviglie di terracotta di colore nero, per i malati di peste, che poi appena usate venivano gettate via, tramite una botola nel fiume Brana sottostante.
Dopo il passaggio di Pistoia sotto il dominio di Firenze nel 1401, fu rinnovato un decreto, in cui si dispose la figura dello “spedalingo” come amministratore dell’ ospedale.
Negli anni questa figura è stata al centro di dispute fra le famiglie potenti pistoiesi, fino al famoso “spedalingo” fiorentino, Leonardo Buonafede, monaco certosino, che fece realizzare il celebre fregio robbiano sulla facciata dell’ edificio, per dare un po’ più di monumentalità e importanza all’ ospedale stesso .
Leonardo Buonafede commissionò la decorazione del loggiato con rilievi in ceramica invetriata a Benedetto Buglioni, che aveva già realizzato la lunetta con L’Incoronazione della Vergine, sopra il portale della corsia maschile.
A Giovanni della Robbia fu affidato l’ incarico di decorare i pennacchi degli archi con cinque medaglioni, raffiguranti L’ Annunciazione, la Visitazione, la Glorificazione di Maria e gli stemmi di Pistoia e del Ceppo.
L’ ultimo impegno di raffigurare le Sette Opere della Misericordia fu affidato a Santi Buglione.
Le Sette opere della Misericordia raffigurate nel fregio, raccontano con realismo quelle che erano le attività benefiche svolte nell’ Ospedale.
Cioè vestire gli ignudi ed assistere le vedove e gli orfani, ospitare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti, dar da mangiare agli affamati e dar da bere agli assetati.
In ogni formella compare il committente Leonardo Buonafede, che oltre a esserne appunto il finanziatore dell’ opera, ne fu anche l’ideatore.
Grazie ai recenti restauri che si stanno svolgendo tuttora al Fregio Robbiano, è possibile visitare da vicino le formelle, insieme a una guida specializzata, e assistere così all’ opera dei restauratori, che stanno riportando a nuova vita questa bellissima opera.
Intento del restauro è salvaguardare l’ opera d’ arte, realizzando le condizioni più idonee per la sua conservazione nel tempo, in relazione alla sua collocazione all’ aperto e esposta agli agenti atmosferici e all’ inquinamento urbano.
Tutti i giorni visite guidate negli orari 10.30-11.20 e 15.30-16.20 della durata di 40 minuti circa con possibilità di ulteriori visite su prenotazione.
Il prezzo € 6,50 intero, € 5 gruppi, € 3,50 ridotto ragazzi da 6 a 16 anni e over 65, € 3 per le scuole.
I possessori del biglietto di visita al Fregio avranno diritto all’ingresso a prezzo ridotto a Pistoia Sotterranea, Museo e Rifugi SMI, Museo Ferrucciano.
Per informazioni e prenotazioni (vivamente consigliate) contattare Pistoia Sotterranea al numero 0573/368023 oppure scrivere all’indirizzo pistoiasotterranea@irsapt.it
Se vi è piaciuto questo articolo e ci avete letto fino a qua, continuate a seguirci sulla nostra pagina Facebook per essere sempre informati sui nostri aggiornamenti.
Oppure se vi piacciono le nostre foto, seguiteci su Instagram!
Se vi è piaciuto questo articolo e ci avete letto fino a qua, continuate a seguirci sulla nostra pagina Facebook per essere sempre informati sui nostri aggiornamenti.
Oppure se vi piacciono le nostre foto, seguiteci su Instagram!
Abbiamo anche un bellissimo canale YouTube, volete viaggiare con noi attraverso i nostri video
Elisa
Oggi sono andato a Pistoia volevo visitare il museo del ceppo.
Peccato che ho atteso l’apertura del Museo dalle ore 10 alle 11,00 ma non si è presentato nessuno ad aprire il Museo. Non ho parole………………
No davvero Domenico? Mi spiace tantissimo….. Hai provato a chiedere informazioni all’ Ufficio turistico di Pistoia in Piazza Duomo? Forse loro potevano darti spiegazioni!
Molto utile e benfatto.
Grazie mille del tuo commento e della tua visita al blog!