A pochi km da Fiesole nella provincia di Firenze, c’è un favoloso parco che fa parte del circuito delle Ville e dei Giardini Medicei, che dal 2013 fanno parte del Patrimonio Unesco.
Il Parco Mediceo di Pratolino è un complesso monumentale di proprietà della Città Metropolitana di Firenze e è un perfetto connubio di attrattive per ogni visitatore!
Qui vi si può passeggiare comodamente per rigenerarsi fra le meraviglie della natura, facendo trekking o nordic walking nel bosco, oppure ammirare le favolose opere e i manufatti del Buontalenti.
L’architetto ufficiale della famiglia De Medici i primi proprietari di questo parco , che vi progettò la Cappella, la grotta di Cupido, le Scuderie, la Villa Paggeria, e le Gamberaie.
Ricordiamo che inoltre nel parco ci sono due giardini all’italiana, uno nella parte medicea e uno tutto intorno un giardino-paesaggio in stile romantico ,frutto degli interventi ottocenteschi, quando la proprietà è passata prima ai Lorena dopo la caduta De Medici e poi ai Demidoff.
L’opera più famosa e cercata del Parco Pratolino è sicuramente il Colosso dell’Appennino
Questa statua fu realizzata dallo scultore fiammingo nel 1580 aiutato da diversi altri maestri d’arte.
La raffigurazione è alta 14 metri ed è posta a guardia dello stagno di fronte a sé, arroccato sopra una naturale formazione rocciosa.
Aggirando il colosso, si può vedere come nella sua parte inferiore, si trovi una grotta, dalla quale si accede ad altri ambienti all’interno del gigante, fra cui una stanza sita nella testa, illuminata dalle fessure degli occhi e delle orecchie.
Originalmente l’interno del gigante era costituito da numerosi vani, che sono stati poi chiusi nel corso del tempo
Sulla costruzione di questa imponente e grandiosa opera d’arte circola da sempre un detto:
“Giambologna fece l’Appennino ma si pentì d’averlo fatto a Pratolino”
Perché purtroppo questa statua non ha avuto fortuna durante i secoli, diventando una delle sculture più belle ad essere rapidamente dimenticata, e ad oggi è un patrimonio d’Italia semi-sconosciuto (rispetto ad altri) che meriterebbe ben altra notorietà.
Si pensa che il tutto derivi dal fatto che insieme alla Villa , si trovino fuori dalla classica passeggiata medicea di Firenze, e comunque pensate che ha avuto molta più fortuna della Villa stessa , che finì addirittura distrutta nell’800.
Ma conosciamo meglio la storia di questo parco e della villa che furono fatti costruire da Francesco I de’ Medici su terreni acquistati nel 1568.
All’ inizio, nell’aspetto originale del parco esteso per ben 20 ettari, la villa era perfettamente al centro con Muraglie e terrazze che univano la parte situata a Nord detta degli ‘Antichi’ con quella a Sud dedicata ai ‘Moderni’.
Nella parte nord si trovavano un Giove scolpito dal Bandinelli, il colosso dell’Appennino del Giambologna, e la villa stessa con un viale di zampilli che aveva nel termine inferiore una vasca con una Lavandaia in marmo.
Un grande labirinto, una cappella, e le fontane del Perseo e di Esculapio concludevano il tutto.
Nel parco del ‘Moderni’ emergevano alla sinistra del viale degli Zampilli la grotta di Cupido e la vasca della Maschera, mentre a destra vi era una grande voliera, la fontana detta dell’Ammannati e il Monte Parnaso.
Pratolino divenne celebre per le meraviglie che i visitatori provavano nell’ammirare gli organi idraulici, le sue grotte, con le fontane e i giochi d’acqua furono descritti infinite volte da illustri viaggiatori, disegnate e incise da celebri artisti e rilevate da tecnici idraulici desiderosi di imitarle.
La diffusione delle incisioni di Stefano della Bella con gli scorci più suggestivi del parco contribuì non poco a consacrare Pratolino come modello europeo dell’arte dei giardini.
I suoi congegni, le sue fontane e i suoi giochi d’acqua pensate divennero ispirazione e imitati perfino all’estero, nei giardini di Hellbrunn presso Salisburgo, dell’Hortus Palatinus di Heidelberg e di Saint Germain en Laye presso Parigi.
Alla fine del XVII secolo, Pratolino ebbe un secondo momento di splendore grazie al gran principe Ferdinando de’ Medici, che allestì un teatro nel secondo piano della villa.
Purtroppo dopo il passaggio della Toscana dai Medici agli Asburgo Lorena e con l’arrivo a Firenze di Pietro Leopoldo, Pratolino venne smobilitato e si pensò di alienarlo per evitare le spese della sua manutenzione.
Soltanto nel 1814, venne iniziato il restauro del parco affidandolo al giardiniere boemo Joseph Frietsch. E vennero introdotti grandi prati, viali serpeggianti, boschetti e laghetti irregolari.
La villa venne demolita e avrebbe dovuto essere riedificata su disegno di Luigi De Cambray Digny, ma la morte di Ferdinando III, nel 1824, bloccò tutto e non ne consentì la realizzazione.
Pratolino, nel 1872, fu ceduto dagli Asburgo Lorena ai principi Demidoff, i quali restaurarono le fabbriche superstiti e il colosso dell’Appennino.
Essi ne rimasero proprietari fino al 1955 per poi, passare al principe Paolo Karageorgevich, alla SOGENE e, finalmente nel 1981, alla Provincia di Firenze.
Da tale data iniziarono i lavori per il recupero del parco sia per quanto riguarda le fabbriche e i manufatti che per l’assetto faunistico- vegetazionale e ambientale e divenne il parco pubblico come lo conosciamo adesso.
Speriamo che dopo anni di totale abbandono , sia arrivato il momento per il Parco Pratolino di tornare agli anni dei suoi successi e dei suoi fasti, quando divenne fonte di ispirazioni per tanti giardini europei!
Visitare il Giardino mediceo di Pratolino è possibile gratuitamente
Orari
Dal 6 giugno al 25 ottobre 2020, nei giorni di venerdì, sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 20.00 (ottobre dalle 10.00 alle ore 18.00).
Si consiglia di entrare al parco come ultimo ingresso almeno 1 ora e mezzo l’ora di chiusura, il tempo minimo per poter visitare il parco
Per la sicurezza di tutti saranno presenti e regole e divieti anticontagio Covid.
Aperture straordinarie e itinerari storico-artistici/naturalistici per gruppi: su prenotazione e a pagamento.
Spero di esservi stata utile
Alla prossima
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Elisa