Conoscevate il Museo e Rifugi S.M.I. a Campotizzoro nel cuore dell’Appennino Toscano?
Sono dei rifugi antiaerei sotterranei della seconda guerra mondiale talmente grandi da arrivare a contenere quasi 8.000 persone, ( infatti è l’unico esempio italiano di ricovero ipogeo di queste dimensioni, ) costruiti da un privato per la collettività.
Tutto è iniziato nel 1911, quando la S.M.I (Società Metallurgica Italiana), impiantò in questo piccolo paese montanaro, i suoi stabilimenti industriali per la produzione delle cartucce.
Sempre la società per incentivare il lavoro, costruì il primo nucleo abitativo per i suoi operai tra il 1930 ed il 1935.
Praticamente un vero e proprio villaggio dotato di tutto, dalla mensa, all’asilo, la scuola professionale, l’attività sportive, lo spaccio aziendale e le aziende agricole, che fornivano attraverso le opere assistenziali insieme alle case “comode e confortevoli”una nuova dimensione del lavoro.
Nel frattempo la S.M.I. , divenne l’industria leader nella produzione di cartucce in epoca bellica, e per proteggere i suoi operari da eventuali attacchi dei nemici , iniziò nel 1937 la costruzione di rifugi antiaerei.
Rifugi antiaerei della S.M.I.
I Rifugi sono gallerie scavate nella roccia viva ad una profondità tra i 15 ed i 30 metri sotto il perimetro dell ‘ intera area della S.M.I.
Munite e accessoriate di tutto punto per resistere ai bombardamenti più intensi, sono di cemento armato e per la loro grandezza ,sono i più estesi d’Europa.
Essi si caratterizzano per gli accessi distribuiti per tutto il Villaggio industriale e vi si accedeva da 9 ingressi sette dei quali con una cupola a forma di ogiva, per non fare trovare una superficie d’impatto ortogonale al tiro piombante di un bombardamento.
Le scuole e la zona detta della cartucceria invece erano a bunker, perchè le quote altimetriche della fabbrica sono diverse.
Ad esempio l’ingresso scuole e familiari entravano a raso in quanto quella zona si trova allo stesso livello di calpestio dei rifugi antiaerei.
All’interno dei rifugi c’era tutto l’occorrente per il benessere degli operari , infermerie, pronto soccorsi, cappelletta per le funzioni religiosa .
In più vari locali per materiale utile quale: squadra vigili del fuoco, maschere antigas, locale bonifica, magazzini vari, lungo tutto il percorso.
Tutti i pozzi erano dotati di un sistema autonomo di illuminazione, chiusure stagne in caso di attacchi con gas tossici, impianto di ricambio e bonifica dell’aria.
L’organizzazione era talmente ottima e efficiente, che in caso di attacco aereo, veniva fatta squillare una sirena, al sesto squillo , gli oltre 8000 lavorati in meno di tre minuti si recavano nei rifugi antiaerei!
La S.M.I. continuerà ad essere fino agli anni ’80, il cuore dell’economia della Montagna Pistoiese, affiancando alla produzione di proiettili, la lavorazione di laminati di bronzo, acciaio e rame.
Il Museo della S.M.I. documenta l’attività industriale fino al 2006.
Museo della Società Metallurgica Italiana
Il Museo della SOCIETÀ METALLURGICA ITALIANA di Campo Tizzoro nasce nel 2010 su idea e progettazione dell’architetto Gianluca Iori
Il Museo documenta cento anni di storia della produzione industriale italiana, sia dello stabilimento di Campo Tizzoro Munizioni da Guerra, sia degli altri stabilimenti del gruppo quali: Livorno, Ferriere di Mammiano, Limestre, Firenze, Fornaci di Barga e del gruppo BRIXIA (Brescia).
Esso è organizzato per sale tematiche e in fase di ampliamento, si ripercorre la storia del munizionamento italiano leggero e pesante d’Italia dal 1860 al 2000;
Uno spaccato industriale che proietta il visitatore nella storia d’Italia attraverso lo sviluppo della società più rappresentativa sviluppata dal gruppo della Famiglia Orlando.
Si vedono i brevetti più avanzati nel munizionamento, della componentistica elettrotecnica (Le utilities elettriche e telefoniche) e idraulica e delle conquiste sociali avvenute in uno dei più moderni stabilimenti dell’inizio del novecento.
Sapete che qui, si preferiva far lavorare molto di più le donne, in quanto considerate più precise e attente, rispetto agli uomini per supervisionare il delicatissimo processo di lavorazione?
Qui nel Villaggio Industriale infatti è stato realizzato il primo asilo, per poterne facilitare il lavoro alle neo mamme, con la possibilità di poter allontanarsi per allattare il proprio bimbo.
Una conquista sociale, molto all’avanguardia per l’epoca!
Le attuali sale visitabili del museo sono:
Sala del Plastico di campo Tizzoro e delle opere assistenziali
Sala delle munizionamento Italiano e caricatrici Frizt Wenner
Sala del controllo munizioni
Sala della Presidenza con i cimeli settecenteschi al novecento.
Sala cartografica e delle aziende agricole
Sala del chimico e del fulminato di Mercurio.
Visita guidata Musei e Rifugi Smi
L’accesso ai Rifugi SMI è consentito unicamente con visita guidata della durata di circa un’ora e mezzo.
Le visite si svolgono ogni ora e mezza, il biglietto vale un giorno per gli approfondimenti tematici.
In primavera ed estate sono abbinate le escursioni alle linee difensive antiaree della fabbrica con Guida Ambientale che comprende il Villaggio Orlando, e la Chiesa di Santa Barbara in collaborazione con il Comitato Parrocchiale, Corale Campo Tizzoro.
Il percorso guidato si caratterizza per la visita al Museo e poi nella discesa nel più esteso e suggestivo rifugio antiaereo d’Europa.
Orari e costo biglietti
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
ORARIO:
10:15 11:30
15:00 16:30
durata visita 1 ora
Obbligatorio mascherina e distanza di 1 m. Per visita rifugi antiaerei indossare maglia/felpa, la temperatura è 12°
BIGLIETTERIA
INTERO €10,00
RIDOTTO € 8,00
CONVENZIONI € 7,00
FAMIGLIA € 30,00
GRUPPI € 7,00
SCUOLE € 5,00
PARTENZA VISITE GUIDATE
V.le Luigi Orlando 325 Loc. Campo Tizzoro San Marcello Piteglio (PT)
ingresso principale ex fabbrica SMI
+39 0573 65724
Visita consigliatissima se avete bambini, che si divertiranno tantissimo soprattutto dentro ai rifugi anti-aereo!
Spero di esservi stata utile
Alla prossima
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Alla prossima
Elisa