Continua la nostra “passeggiata virtuale” fra le varie ville Medicee fatte costruire dalla potente famiglia fiorentina de i Medici, che ha tenuto per secoli in mano, le redini della regione Toscana.
Andiamo a visitare la Villa Medicea di Cerreto Guidi, dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 2013.
E’ una residenza nobiliare situata proprio nel piccolo centro di Cerreto Guidi, che prese il nome dai precedenti proprietari del vecchio castello su cui poggia la Villa, i Conti Guidi
L’edificazione della Villa si deve a Cosimo I, che dopo l’annessione di questa piccola cittadina ai possedimenti del Granducato Toscano, ne vide un ottimo presidio territoriale di caccia, perché situato su un colle al confine del Padule di Fucecchio, zona umida particolarmente ricca di fauna.
La villa fu fatta costruire nel 1555 e essendo usata per lo più come residenza di caccia, ebbe una realizzazione molto semplice.
Infatti sebbene le due rampe di scale simmetriche a zig -zag che portano all’entrata della villa siano state attribuite a Bernando Buontalenti (l’architetto ufficiale di corte), studi recenti hanno riconosciuto la loro costruzione dopo il corpo della villa.
Quindi l’architetto principale si può presumere sia stato un altro, di cui non si ha conoscenza, soppiantato in un secondo momento, (forse per dare un’idea di continuità con l’architettura di tutte le altre ville medicee)dal Buontalenti.
La villa venne usata spesso in tutte le stagioni, sia per le battute di caccia, sia come punto di sosta nei frequenti spostamento tra Firenze e Pisa o Livorno.
Il 15 luglio 1576 avvenne qui il brutale assassinio di Isabella de’ Medici sorella dell’allora proprietario Don Giovani de’Medici.
La donna si pensa sia stata strangolata nel suo letto dal suo stesso marito Paolo Giordano I Orsini, o da sicari mandati da lui, per punire una sua sospetta infedeltà.
Isabella terzogenita figlia di Cosimo I era una donna di notevole bellezza e cultura per l’epoca.
Costretta a sposare per motivi politici a solo 12 anni Paolo Orsini un uomo di indole rozza e violenta, non ebbe una vita matrimoniale facile, costretta a subire i diversi tradimenti del marito.
Anch’essa di natura focosa e passionale , per dispetto al marito ,si dice che ogni notte presso la sua residenza ufficiale al Castello Odescalchi di Bracciano, seducesse un uomo diverso nella sua Camera Rossa detta anche Stanza di Isabella .
Il malcapitato consumato poi l’amplesso, veniva fatto “sparire” in un apposito pozzo a rasoio, e murato vivo.
Ma la vita di Isabella fu segnata quando si innamorò del cugino di Paolo, Troilo Orsini, incaricato dal marito di sorvegliarla durante le sue numerose assenze.
Quando Paolo seppe del tradimento, attirò i due amanti nella villa di Cerreto Guidi e durante la notte assassinò Isabella con un cappio al collo.
Tutt’oggi è possibile vedere e visitare la camera di Isabella con degli arredi che ricordano molto quelli originali andati perduti.
Quando morì Don Giovanni de’ Medici nel 1621, lasciò le sue proprietà al nipote Don Lorenzo de’ Medici.
Che dopo la sua scomparsa non avendo figli, la villa passò a suo fratello il Granduca Cosimo II, che la donò a suo figlio, il cardinale Leopoldo de’ Medici (1671).
Solo al passaggio della villa al cardinale, si procedette a una ristrutturazione interna per dare un assetto più residenziale e signorile all’edificio.
Con la morte di Leopoldo (1675) la villa passò al Granduca Cosimo III e poco tempo dopo vennero stesi due inventari (1705 e 1728), grazie ai quali ancora oggi possiamo sapere come nella villa fossero presenti dipinti di pregio (di Alessandro Allori, Matteo Rosselli, Andrea del Sarto) e arazzi, alcuni dei quali sono stati forse identificati come eseguiti su disegno di Giovanni Stradano!
Quando la casata dei Medici si estinse, la villa come tutti i possedimenti della famiglia fiorentina, passò ai Lorena, che poi nel 1780, la vendettero a una famiglia nobiliare pistoiese dei Tonini.
Nel secolo dell’ottocento la villa passò di famiglia in famiglia, fino a che nel 1966 l’allora proprietario, Rodolfo Geddes, la vendette a Galliano Boldrini, che tre anni più tardi la donò allo Stato Italiano a condizione di farne un museo nazionale.
L’entrata alla Villa è gratuita
ORARI
Aperto da lunedì a domenica
da ottobre a marzo dalle ore 10:00 alle ore 18:00
da aprile a settembre dalle ore 9:00 alle ore 18:00
la domenica il museo sarà sempre aperto per tutto l’anno dalle 10:00 alle 19:00
Chiusura: secondo e terzo lunedì del mese, 1° gennaio, 25 dicembre.
L’arredo attuale della villa è stato ricostituito seguendo per quanto possibile le descrizioni presenti negli inventari storici.
Una parte degli arredi antichi (risalenti al Sei, Sette e Ottocento) proviene dai depositi della Soprintendenza fiorentina, mente un’altra parte fa parte di un lascito del 1844 dell’antiquario Antonio Conti, o di quello di Stefano Bardini .
E’ molto bello da vedere Il ritratto a figura intera di Isabella de’ Medici nella sua camera da letto dove essa venne assassinata e fino al saccheggio compiuto durante la seconda guerra mondiale si conservava anche quello che era ritenuto il cappio usato per l’assassinio.
Fate un giro nel bellissimo giardino, non molto grande, ma sicuramente scenografico, con una bellissimo portone di entrata.
Il Museo storico della caccia e del territorio
Il Museo storico della caccia e del territorio fu inaugurato il 28 settembre 2002 ed è dedicato alle armi soprattutto da caccia e da tiro, in parte provenienti dall’eredità Bardini, in parte dalle armi dismesse dalle autorità di polizia, in parte provenienti da depositi, donazioni e prestiti temporanei.
Le armi sono esposte in vetrine antiche che un tempo si trovavano nel Museo degli argenti di Palazzo Pitti a Firenze, nelle sale al primo piano, mentre i coltelli e le armi bianche si trovano in una sala al piano terreno.
Tra gli esemplari più pregiati si conservano alcune armi appartenute al Granduca Pietro Leopoldo e a Ferdinando III di Toscana.
Continuate a seguirci alla scoperta delle Ville Medicee sparse per la Toscana.
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Alla prossima
Elisa