Iniziare un cammino non è una cosa semplice, portarlo a termine ancora di più.
L’idea di partire, di camminare intere giornate e di affrontare eventuali difficoltà che potrebbero presentarsi sono aspetti a cui bisogna pensare molto tempo prima di intraprendere un percorso che per alcuni è una vera e propria sfida con se stessi.
Nulla è più sbagliato del partire senza conoscere ciò a cui si sta andando incontro e, soprattutto, farlo senza il giusto equipaggiamento.
Non basta la voglia di farcela, l’impegno che ci si mette, il sentirsi pronti: l’organizzazione è di primaria importanza.
Durante un cammino sono tanti gli aspetti soggetti a repentino cambiamento, dalle condizioni meteorologiche alle strade che si percorrono, come anche la stanchezza a cui si va incontro che bisogna saper gestire e mai sottovalutare.
Ecco quindi i consigli indispensabili per intraprendere un cammino nel modo giusto.
1- Informarsi. In molti dicono che decidere di vivere un’esperienza così particolare sia frutto di qualcosa di interiore e spirituale e che si decide di intraprendere un cammino, inconsciamente o meno, molto tempo prima dell’effettiva partenza.
Che si condivida o no quest’affermazione, è comunque esatto dire che un viaggio intenso come può esserlo un cammino è effettivamente una scelta mentale ancor prima che fisica.
Sfogarsi grazie allo sport è un toccasana, ma avere il privilegio di stare con se stessi per diverse ore e camminare in mezzo a paesaggi di rara bellezza lo è ancor di più.
È così che la mente si sfoga: concentrandosi su ogni passo, trovando la forza che a volte scarseggia e riflettendo su quel che si sta facendo. Proprio per questo l’informazione è importante.
Lo è sapere quali tratti si percorreranno, quanto lunga sarà la strada, se ci sono delle tappe intermedie in cui potersi fermare nel caso in cui non si riesca a proseguire e avere un’idea circa gli alloggi, che potranno essere prenotati anche di giorno in giorno.
Per ogni cammino ci sono delle guide e delle descrizioni esaurienti. Leggetele, studiatele, guardate dove andrete.
Non c’è nulla di peggio della disinformazione e del non essere realmente pronti, fisicamente e spiritualmente.
2- Munirsi di tutto ciò che serve evitando di appesantirsi inutilmente.
Anche se si decide di iniziare un cammino da soli, c’è una cosa da cui difficilmente riuscirete a separarvi: lo zaino.
Se bilanciato bene e se del giusto peso non vi darà alcun problema, così come anche l’abbigliamento.
Quello da trekking è paragonabile all’abbigliamento da caccia per comodità e tessuti.
Sceglietelo meticolosamente e non badate a spese, i tessuti tecnici vi aiuteranno a far respirare la pelle e ad essere comodi in ogni situazione.
Cosa comprare, quindi?
Delle scarpe da trekking professionali (meglio se di un numero in più, camminando i piedi si gonfiano), un cappello a tesa larga per ripararvi dal sole, due magliette in tessuto tecnico, una felpa in pile, un paio di pantaloni lunghi trasformabili in short all’occorrenza,.
Due paia di calze in tessuto tecnico per proteggere i piedi dalle vesciche, un k-way in caso di pioggia (e il relativo copri zaino), una coperta in pile, un foulard, una borraccia di almeno 1,5 litri, il sacco a pelo (se serve), una torcia, cerotti per le vesciche, farmaci, frutta secca e/o disidratata, barrette energetiche e vitamine. Indispensabili soprattutto in vista di importanti dislivelli sono i bastoni da trekking.
Non dimenticatevene, saranno un importante alleato nelle tappe più dure perché permettono di scaricare il peso e di dare sostegno.
Abbigliamento da trekking in tessuto tecnico di Blindoblindati
3- Allenarsi. Anche se siete degli instancabili camminatori tenete bene a mente che un cammino è molto diverso da una passeggiata.
I dislivelli possono essere davvero difficili da affrontare se il fisico non è abituato e ciò che è utile da tenere a mente non è tanto il farcela o meno a superarli, ma a come vi sentirete il giorno dopo.
Sicuramente anche l’escursionista più allenato proverà stanchezza e dolore, ma se non avete mai praticato del trekking potrete risentirne particolarmente.
4- Prendersi il tempo necessario per completare il cammino.
La fretta, si sa, non giova mai.
Per questo è giusto prendersi tutto il tempo che serve per arrivare, ogni giorno, a destinazione.
Non sottovalutate questo aspetto, ricordate che un cammino non è fatto solo di chilometri da percorrere, ma anche di luoghi bellissimi da visitare.
Fermatevi, guardatevi intorno, godetevi l’arrivo in ogni tappa perché è giusto assaporare la sensazione dell’avercela fatta, sia che abbiate camminato una sola mattinata o per tutto il giorno.
C’è una cosa, poi, fondamentale: essere sinceri con sé stessi.
Non fate più di quel che riuscite a fare, non sforzatevi, ascoltate tutti i segnali che vi dà il vostro corpo e se capite che non siete abbastanza allenati, se i dolori non passano, se mentalmente siete stanchi e continuereste solo per una questione di principio fermatevi, riflettete e prendete quella che per voi sarà sicuramente la decisione migliore.
Per quanto sia faticoso completare un cammino tutto quello che si vive vale senza dubbio la pena: i paesaggi che si scorgono quando si completano le tappe più difficili, le persone che si incontrano durante il cammino, le riflessioni che si fanno e la forza che non si credeva di avere, ma che invece porta lì dove si voleva arrivare.
Con coscienza e intelletto non c’è nulla di più bello che vivere un’esperienza del genere, l’importante è essere pronti e avere l’unica cosa che è davvero indispensabile: la volontà.
Spero con questa guida di avervi aiutato per fare un po ‘di trekking.. la nostra bell ‘Italia è piena zeppa di percorsi naturalistici e sentieri per il trekking!
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Elisa